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L'emigrazione dall'Italia |
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L’emigrazione dall’Italia |
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Secondo il Ministero degli Esteri nel 1995 erano 58,8 milioni le persone di origine italiana sparse in tutto il mondo. Un terzo di questi discende dagli emigrati dall'Italia del Nord-Est. Sono circa 130.000 i cittadini italiani originari del Friuli – Venezia Giulia residenti all'estero, il 13,5 % dell'attuale popolazione regionale. Meta privilegiate dei nostri nonni, bisnonni, trisavoli sono state il Sud America (due terzi del totale), il Nord America (27,5 %), gli altri paesi Europei (3,4 %), l'Oceania (0,85 %).
Il fenomeno migratorio italiano è caratterizzato da una prima fase che va dal 1870 circa al 1930 circa e da una seconda, minore ma affatto trascurabile, che va dal 1946 al 1971 con 5.737.000.
In totale il numero degli italiani emigrati dal 1876 al 1976 supera i 24 milioni di unità. |
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Gli Italiani emigrati negli Stati Uniti tra il 1820 e il 1969 sono 5.149.000 al secondo posto come gruppo etnico dopo i tedeschi (6.900.000) e precedendo gli inglesi (4.777.000), gli irlandesi (4.172.000), gli austro-ungarici (4.296.000), i canadesi (3.941.000) e i russi (3.346.000).
All'interno degli Stati Uniti le mete preferite dagli Italiani furono gli stati di New York, New Jersey, Pennsylvania, Illinois, Connecticut e California.
Si pensi che nel 1927 nella sola città di New York viveva un milione di italiani, mentre nello stesso anno erano 1.797.000 gli italiani in Argentina e 1.840.000 quelli in Brasile.
La tabella di seguito riporta i paesi di destinazione preferiti dagli emigranti italiani ciascuno con il numero totale di emigrati nel periodo 1876-1976. |
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La maggior parte degli emigranti erano maschi in età lavorativa e il loro contributo alla sussistenza della famiglia rimasta in Italia divenne cruciale specie durante il Ventennio fascista. Incredibile a credersi, ma le "rimesse", cioè il denaro che gli emigrati d'oltre mare spedivano alle loro famiglie in Italia, ammontavano a circa il 30% di tutto il prodotto interno lordo dell'Italia degli Anni Trenta. |
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